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Desidero innanzitutto chiarire il significato dei termini restyling e relooking, due interventi con aspetti comuni ma allo stesso tempo diversi e che possono essere più mirati se prima vengono preceduti dal decluttering.

Sono in molti che confondono i due termini nell’ambito dell’interior design, soprattutto per quanto riguarda un progetto di ristrutturazione della casa. Eppure si tratta di anglicismi che hanno significati profondamente differenti.

Ad ogni modo entrambi richiamano lo stesso concetto, ovvero il rinnovamento.

Tra uno e l’altro però c’è un gap di costo non indifferente quindi è opportuno utilizzarli correttamente.

Il restyling è un intervento di ristrutturazione della casa particolarmente importante sotto tutti i punti di vista, vuol dire essere intenzionati a rifare anche da zero un appartamento.

Il relooking è un intervento più mirato e circoscritto. Può riguardare tutto l’appartamento, o solo una parte o addirittura solo una stanza. Non sono richieste delle manutenzioni straordinarie, che prevedano l’abbattimento o il rifacimento di pareti ma interventi più leggeri, che possono andare da una semplice nuova disposizione dei mobili ad un rifacimento delle finiture.

Quando si utilizza il termine relooking si fa riferimento anche ad innovative soluzioni di recupero di materiali esistenti, con una sensibilità per uno spirito di eco-sostenibilità e di risparmio economico.

In entrambi i casi però suggerisco di partire con il decluttering in modo da eliminare il superfluo e capire le reali necessità per gli spazi oggetto di intervento. Chiariamo allora di cosa si tratta.

Decluttering letteralmente significa “eliminare ciò che ingombra”. Ha proprio l’obiettivo di evitare un doppio spreco, eliminando il superfluo e anche creando una migliore atmosfera in casa.

Nei Paesi anglosassoni ormai questa pratica è diventata una vera filosofia di vita: selezionare ed eliminare ciò che non si usa più, infatti, sembra avere un reale beneficio anche a livello interiore, “liberandoci” dal passato, aprendo la nostra mente al futuro e alle nuove possibilità.

Tra i maggiori esperti a livello mondiale su questa filosofia di vita troviamo Marie Kondo che anni fa catturò la mia curiosità non per necessità ma perché condividevo un interesse con lei: l’ordine. Per me l’ordine in casa o nel posto di lavoro, aiuta a far sembrare l’ambiente molto più bello e piacevole da vivere.

Una persona che stimo molto in passato mi disse che purtroppo, spesso chi ha caos e disordine fuori ce l’ha anche dentro di sé. Aiutando le persone a mettere ordine le aiuteremo anche a migliorare la loro vita.

Possedere meno per vivere meglio. Posto questo assunto eticamente corretto, metterlo in pratica è ben altra cosa.

Per cominciare, gli esperti consigliano di stilare una “classifica” delle stanze o degli spazi più disordinati, procedendo poi con ordine, e ponendo l’attenzione su una zona per volta.

Bisognerebbe fare una “riflessione” sugli oggetti, chiedendosi quante volte li si è utilizzati negli ultimi 12 mesi: se ci si rende conto di non averli mai usati, è giunto il momento di liberarsene.

La selezione degli oggetti, ovviamente, deve essere fatta secondo principi ecosostenibili.

Vanno dunque separati accuratamente per differenziarli nella spazzatura, mentre ciò che si può “salvare” invece, può essere ceduto o barattato.

Se non siete pronti a liberarvi subito degli oggetti, conservateli in uno scatolone e datevi un termine di tempo. Se scaduto il periodo, vi accorgete di non averlo mai aperto, è davvero giunta l’ora di gettare il suo contenuto.

Per chi è convinto di avere “poco tempo” può optare dedicando al decluttering mezz’ora al giorno, oppure solo una giornata nel week end, ma non vale la scusa di non riuscire a farlo.

COME PROCEDERE

Gli esperti di decluttering forniscono consigli validi per ogni circostanza. Ci sono esperti che dettagliano maggiormente la lista da seguire ma credo che gli spunti che indico di seguito possano essere più che sufficienti.

  1. Prendetevi 5 minuti al giorno
  2. Compilate un elenco delle zone/stanze da ripulire, iniziando dalla più semplice: procedete una zona alla volta, depennandola dalla lista
  3. Gettate via qualche oggetto al giorno
  4. Cambiare prospettiva per vedere la vostra casa sotto una nuova luce, magari scattando foto della vostra casa prima e dopo il decluttering
  5. Quando avrete davvero difficoltà a separarvi da qualcosa, provate a domandarvi ‟Se lo comprassi oggi quanto sarei disposto a pagare per averlo?”
  6. Usate la ‘tecnica delle quattro scatole’: quando dovete riordinare una stanza, procuratevi 4 scatole e scriveteci sopra ‘DA BUTTARE, DA DONARE, DA TENERE, DA RIUTILIZZARE’ e dovrete poi scegliere in quale scatola riporre ciascun oggetto; la procedura può essere lunga, ma funziona! Riordinare così sarà più divertente e meno traumatico!
  7. Fate una cernita degli oggetti datati, suddividendoli per anno o per periodo (casa vecchia, università ecc.).
  8. Conservate gli oggetti dei bambini in un contenitore dedicato e sistematelo all’interno dell’armadio, dove non ingombri o in garage: quando vorrete, potrete sempre prenderlo per cercare qualcosa.
  9. Vendere vestiti usati. Buttare qualche cosa che è ancora in buone condizioni ma non ti sta più bene ti fa sentire in colpa. Vendendolo invece ti sembrerà di dargli una seconda vita e farai un favore a chi ha poco budget per fare acquisti.

Cominciare a fare decluttering in genere non è facile perché spesso gli oggetti che ci ostiniamo a conservare non sono semplici “cose”, ma simboli cui ci aggrappiamo. Se li abbiamo conservati avremo avuto le nostre convinzioni.

Il passo più importante a mio avviso è il primo: ammettere di dover farlo.

Geralin Thomas (consulente organizzatore americana) propone la strategia dei “5 non” per cominciare a eliminare da subito.

Un oggetto è da buttare se rientra in uno di questi casi:
1. Non lo usi.
2. Non l’hai voluto.
3. Non lo ami.
4. Non l’hai deciso o scelto.
5. Non l’hai completato e quindi non puoi usarlo (vale, per esempio, per gli oggetti fai-da-te).

Lo space cleaning di ogni stanza include anche il decluttering di armadi presenti nella stanza o dispense e pensili in cucina, librerie nello studio, scaffali in lavanderia. Non vuol solo dire liberare la stanza stipando magari le cose dentro agli arredi. Non approfondisco però ora l’argomento per evitare di dilungarmi troppo.

Concludendo vorrei condividere un mio personale pensiero in merito ai soprammobili.

Nel corso degli anni diventiamo proprietari di moltissimi oggetti raccolti magari durante i nostri viaggi, che ci vengono regalati o che ci vengono semplicemente lasciati da qualche famigliare, e per i quali abbiamo un legame affettivo più che economico. Ci piacerebbe averli esposti ma sono molti e metterli tutti insieme vi garantisco che non sempre creano un risultato piacevole.

Il mio consiglio?

Selezionatene alcuni, e poi anche se sembra un po’ strano prendete un baule. Metteteci dentro tutti quelli in più e periodicamente, con scadenza che preferite, fate un cambio d’allestimento della vostra casa. Avrete modo di apprezzarli tutti, senza che sembrino ammassati rischiando che uno offuschi l’altro. Allo stesso tempo sarà anche molto più semplice togliere la polvere.

Dopotutto possiamo considerare l’arredo e i complementi l’outfit della nostra casa quindi possiamo declinare all’interior ciò che Coco Chanel diceva per l’abbigliamento:

“La semplicità premia sempre. Prima di uscire guardati allo specchio e togli qualche cosa!”

 

 

 

 

 

 

 

 

Bibliografia

Decluttering per fare ordine ed evitare sprechi

https://www.tuttogreen.it/fare-decluttering-che-cose-e-come-si-fa/

https://www.donnamoderna.com/benessere-mente/cose-da-buttare-decluttering